Indennizzo e risarcimento danni da contagio di HIV e HCV derivante da trasfusione di sangue infetto

Atto di citazione per risarcimento danni da contagio a seguito di trasfusione

 

TRIBUNALE CIVILE DI ……..

ATTO DI CITAZIONE

 

I sottoscritto, Sig……………….. nato a ……….. il …………… assistito e difeso dagli Avvocati ……………………………. ed elettivamente domiciliato nel loro studio a ………………. come da procura a margine del presente atto

Premesso

-che nell’anno…………. il veniva ricoverato all’ospedale ………… con prognosi di ……………………………………..;

-che a seguito della patologia riscontrata veniva sottoposto ad intervento chirurgico dai sanitari di detto ospedale;

-che a seguito dell’intervento si rendeva necessario eseguire allo stesso una trasfusione di sangue;

-che tale trasfusione di sangue veniva eseguita sempre in quella struttura con tre sacche di sangue poi accertate come infette;

-che a seguito di quella unica trasfuzione il Sig……………………, riscontrava di avere contratto una epatite di tipo “C” da trasfusione e che tale trasfusione era senza dubbio quella operata nell’ospedale…………………..;

-che la patologia di cui era affetto il ……………………, e che derivava dall’unica trasfusione che aveva subito, veniva dallo stesso riscontrata casualmente nell’anno 1997 da accertamenti presso l’Ospedale ……………. che lo stesso aveva richiesto;

-che il centro di epatologia di………………….. diagnosticava nel mese di novembre del ……………, senza ombra di dubbio una epatite cronica attiva HCV prescrivendo allo stesso una serie di farmaci adatti a contenere l’ormai grave malattia (All.1);

-che il giorn ………….. l’odierno attore preso atto della malattia contratta a seguito della trasfusione a cui era stato sottoposto presso l’ospedale ……………. Di …………., presentava la domanda così come previsto dall’art. 1 legge 25 febbraio 92 n. 210 diretta al Ministero della Sanità Dir. Gen. Serv. Med. Sociale volta ad ottenere l’indennizzo ritenendo di aver subito proprio a seguito di quella unica trasfusione, un danno permanente ed irreversibile in quanto danneggiato da epatite post-trasfusionale (All.2);

-che unitamente alla domanda di indennizzo lo stesso, presentava la cartella clinica e vari certificati di analisi eseguite (All.3);

-che il giorno ……………. l’ASL ……….inviava al Ministero della Sanità la pratica completa d’istruttoria relativa alla posizione di ………………… corredata di verbale nel quale (All.4);

-che il Ministero della Sanità trasmetteva la relativa pratica come previsto dal D.P.C.M. 26.5.2000 all’assessorato alla Sanità della regione………….. (All.6);

-che la Regione……………. Assessorato alla Sanità inviava comunicazione al Sig……………….. che gli era stata accettata la domanda di indennizzo dichiarando apertamente e senza alcuna riserva la loro piena responsabilità, e che lo stesso indennizzo, poteva essere riscosso da subito presso qualsiasi agenzia della Banca di ………………. (All.7);

-che già altre sentenze emessa da codesto Tribunale tra cui quella emessa dalla Sez I e precisamente la n. 21060 del 27.11.1998, ha riconosciuto la responsabilità del Ministero della Sanità per i danni fisici e morali riportati dalle persone contaggiate per aver negligentemente ritardato il ritiro dei farmaci non trattati al calore virucidico;

-che altra successiva sentenza emessa dalla II sez. del Tribnale Civile di Roma nel mese di giugno del 2001, riconosceva la piena responsabilità del Ministero della Sanità applicando l’art. 2043 del codice civile;

-che non è decorso alcun termine prescrizionale atteso che lo stesso decorre dalla data della certificazione effetuata ai fini del riconoscimento dell’indennizzo previsto dalla legge 210/92 che nel caso del Sig……………….. risale all’anno …………….;

-che è ormai incontrovertibile la piena responsabilità del Ministero della Sanità che ha accertato che a carico del Sig……………………. è stato stabilito in modo certo l’esistenza del nesso di causalità tra la trasfusione operatagli e l’esistenza della malattia;

-che purtroppo la malattia contratta dal Sig………………, ha provocato gravissimi danni allo stesso portando come conseguenza di tale malattia ascrivibile ai responsabili sopra citati, la complicazione della insorgenza di “cirrosi Epatica” così come è stato diagnosticato nell’ultimo ricovero del ……… avvenuto presso il polo ospedaliero di ……………… (All.5);

-che al Minstero della Sanità la legge (v.art. 1 della legge n. 296 del 13.3.58 ecc.) attribuisce il compito fondamentale di provedere, in generale, alla tutela della salute pubblica nel campo, in particolare della sicurezza delle trasfusioni di sangue e della preparazione e distribuzione degli emoderivati;

-che nessuna eccezione di incompetenza territoriale ex art. 25 c.p.p., né di prescrizione, nè di ammissibilità ai sensi dell’art. 103 c.p.c. può essere mossa nei confronti del presente giudizio, in quanto già ampiamente e giurisdizionalmente risolte da codesto Tribunale in altre questioni identiche;

-che, le suddette certificazioni che si producono con tale atto, hanno consentito all’attore di conoscere l’esistenza della malattia e la rapportabilità causale alla trasfusione, sicchè ad esse si deve fare riferimento ai fini della decorrenza del dies a quo della prescrizione, la quale quindi non si è compiuta;

-che il Ministero della Sanità, indipendentemente da ulteriori responsabilità in capo ad altri soggetti, ha chiare responsabilità sull’accaduto e pertanto ne risponde ex art. 2043 c.c. per avere, in violazione del principio del neminem laedere e, quindi consapevolmente, omesso di sorvegliare e vigilare sulla sicurezza del sangue e degli emoderivati;

-che la fonte normativa che integra la norma primaria del neminem Laedere, da cui si ricava l’esistenza dei doveri in capo al Ministero della Sanità, è costituita dall’art. 1.1.13.3.1958, n. 296 e da tante altre norme successive che gli attribuisce “il compito di provvedere alla tutela della salute publica di sovrintendere ai servizi sanitari svolte dalle amministrazioni autonome dello stato e dagli enti pubblici, provvedendo anche al coordinamento………; emanare, per la tutela della salute pubblica, istruzioni obbligatorie per tutte le amministrazioni pubbliche che provvedono a servizi sanitari;

-che è incontrovertibile che tale grave ed invalidante malattia ha provocato gravissimi danni patrimoniali, biologici e morali agli odierni attori per il cambiamento radicale della propria vita di relazione con i familiari dovuta al sempre costante pericolo di contaggio tra coniugi e parenti, al sempre costante controlli sanitari a cui i due attori si devono ripetutamente sottoporre;

-che altri gravi danni sono dovuti a titolo di risarcimento per l’insorgenza di altre gravi malattie connesse alla patologia riscontrata;

Tanto premesso i sottoscritti procuratore come da procura conferita;

CITANO

Il Ministero della Sanità in persona del suo legale rappr. Ministro pro-tempore nonchè l’Azienda Ospedaliera ……………………. con sede in ……………………, in persona del suo legale rappresentante, a comparire innanzi al Tribunale Civile di …………. ufficio ordinaria seduta all’udienza del ……………, ore di rito con invito a costituirsi in giudizio nel termine di 20 giorni prima della succitata udienza ai sensi e nelle forme dell’art. 166 c.p.c., ovvero di giorni 10 in caso di abbreviazione dei termini, con l’avvertenza che la costituzione oltre ai termini implica la decadenza di cui all’art. 167 c.p.c. e, comunque a pena procedersi in sua contumacia, per ivi sentire accogliere le seguenti

CONCLUSIONI

1-Voglia l’Ill.mo Tribunale Civile di Roma condannare il Ministero della Sanità in persona del suo legale rappr. Ministro pro-tempore e l’azienda Ospedaliera ………………di ………….., respinta ogni contraria istanza, eccezione e difesa, a risarcire tutti i danni patiti e patiendi dall’odierno attore, riconoscendo che, come è già documentalmente provato, in stretta dipendenza del citato evento trasfusionale, Il Sig. …………………………., ha riportato gravissimi danni irreversibili alla propria salute, sfociati nella gravissima patologia di “cirrosi epatica” contro la quale non c’è via di uscita se non quella di un trapianto dell’organo ormai compromesso e che tale evento è dovuto a fatto e colpa esclusiva degli odierni convenuti;

2-per l’effetto condannare il Ministero della Sanità in persona del suo legale rappr.nte Ministro p.t. e l’azienda ospedaliera …………………….. di …………………… in persona del suo rappresentante legale all’integrale risarcimento in favore di: ……………………… per tutti i danni morali, biologici e patrimoniali da egli subiti per i gravissimi danni irreversibili causati dalla trasfusione avvenuta presso il complesso ospedaliero………………… di …………….. e che si quanificano in Euro 800.000,00 (ottocentomila) oltre agli interessi dal giorno dell’insorgenza della malattia, rivalutazione monetaria, spese, onorari di causa, con riserva di articolare mezzi di prova nei modi e nei termini di cui all’art. 183\184 c.p.c..

Sempre nel merito voglia l’Illmo Tribunale quantificare anche occorrrenda C.T.U. da eseguirsi su…………………………., l’entità della maggior somma che dovrebbe derivarne anche dalla certezza che lo stesso attore dovrà sicuramente sottoporsi ad un trapianto dell’organo assai compromesso dalla patologia contratta a seguito della trasfusione.

Conceda la provvisoria esecuzione della sentenza.

 

In via istruttoria si deposita documentazione relativa all’accertamento della malattia contratta con i seguenti documenti:

1) Scheda di segnalazione per i farmaci prescrivibili del……….;

2) Schema di domanda per danno irreversibile ………;

3) Cartelle cliniche relative ai ricoveri ed agli esami eseguiti;

4) Lettera che comunica la trasmissione della pratica di indennizzo del……….;

5) Raccomandata del Ministero della Sanità ove è rioportato il giudizio del C.M.O. sul raporto di causalità;

6) Raccomandata del …………. del Minstero della Sanità;

7) Lettera della Regione ……….. per il pagamento dell’indennizzo ricevuto;

8) Documento/verbale n……….. del ……….. dell’ospedale Di medicina Legale C.O.M. sull’accertamento dello stato di malattia del …………..;

 

Roma